Quest’ultima raccolta, Sulle foglie, è la quarta prova poetica di Francesco Capaldo, salernitano da Nocera Inferiore, da tempo trapiantato a Firenze, dove insegna e scrive, anche come romanziere, drammaturgo e critico letterario.
In sintonia e continuità con i libri precedenti, in particolare col più recente La promessa del giorno, l’impressione di lettura immediata è quella di un verso di tono elegiaco pennellato con leggerezza sia ritmica che musicale, che sortisce l’effetto di un’atmosfera allo stesso tempo nitida, nelle notazioni d’ambiente, e allusiva, nell’esplicitazione del sentimento. C’è una delicatezza espressiva quasi ritrosa che sfuma le sensazioni e le riflessioni, come nel dipingere in acquerello a stemperare e diluire i singoli colori nella luminosità dell’insieme (dalla prefazione di Gabrio Vitali).