Quest’opera si pone in totale oscultazione della sofferenza dell’essere umano, soprattutto quella femminile: ne tocca la materia sudicia e gravissima, e non teme di verificarne e manifestarne le conseguenze palmari in un ποιέω solcato da una profonda emarginazione; la cui comprensione pertiene alla regola dell’amore abissale, in un mondo ricolmo della propria vuotezza (Carlo Ragliani).
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