"It's a traveling companion poem, this Roberto Mosi, an inner journey, marked mainly by time, as the title suggests rough," Poems 2009 - 2016 "(G. Ladolfi Publisher), a journey through before of all, the places not ,; airports, stations, but also hospitals, suburbs, markets because "it is in the anonymity of non-place that one feels in solitude the commonality of human destinies," according to the citation by Marc Augé which opens the volume, so:
«sulle banchine del metrò
nell’ora di punta
inceppato il fluire:
a Milano un vecchio signore
in veste da casa ha messo
fine alla sua vita,
stazione Amendola Fiera».
Even the classic reminiscences, references to ancient Greek poetry only serve to reveal, to paraphrase, a humanity sore and forgotten: «È forse simile a un dio
l’uomo che dorme in piedi
alla porta della stazione
discosto dal muro
i ginocchi piegati
la testa in avanti.
Intorno la folla del mattino».
And is the peaceful sensitivity and, at the same time acute, the author, who is the true leader of the trip, free and without rhetoric, deeply rooted in the experience of personal and working life, time for yourself and time for others , in foreign places, such as Mount Athos:
«Raggiungi la solitudine della cella
apri la finestra sull’oscurità
biancheggiante di onde.
Rispondi alla voce del Mediterraneo»
o nella sua città nei tempi passati:
«Sotto la loggia degli Innocenti
la ruota,la prima figlia esposta
fu chiamata Agata Smeralda»
o in quelli presenti:
«L’anello dei viali
ride dell’allegria dei giovani
giunti dagli angoli del mondo
per dipingere i colori della pace».
So the words evoke sounds and images of childhood as in the poem on Colonies:
«Io sono un punto,
la testa rapata
due grandi occhi celesti.
Rivive la valigia di cartone,
il canto di cinquecento ragazzi
schierati sul piazzale»
oppure riportano in vita momenti cruciali della maturità:
«si tagli l’arrosto più tenero
il colloquio con i nostri morti
diventi dolce e sommesso,
la vita ha generato la vita».
In this collection, the homo viator is not an emblem, says Giuliano Landolfi in the introduction, but it is always attentive witness; it is above all, through the words, living matter and button, immersed in the universe of sounds and colors of memory. "
Mariangela Arnavas