In questa “notte del mondo” in cui il nostro tempo è precipitato, il poeta appare quasi un intruso o un ospite inatteso. Tuttavia, anche se solo come bagliore fuggitivo, la poesia sopravvive e non può che volare alta in cerca della luce; è di tale esigenza che questa raccolta si fa portavoce.
Intitolata Dell’Inverno e d’altri segni, si presenta divisa in tre sezioni: Il grembo del mattino, che costituisce la sua parte più cospicua, esprime la visione del mondo dell’autrice ed è caratterizzata da uno spessore più filosofico e argomentativo; Questa non è una stagione per vecchi nasce dalle suggestioni del paesaggio ed esprime emozioni suggerite dallo scorrere delle stagioni; In Memoriam è dedicata agli affetti famigliari e alle figure presenti o assenti che appartengono alla vita più intima e personale dell’autrice.
Il verso è libero “ma governato da una musica interna, quasi infallibile, criptata con strategie magiche (…) Sempre a proposito di preziosità, il lettore attento non mancherà di rilevare la presenza di aforismi in versi, tanto icastici quanto memorabili” (dall’Introduzione del poeta Silvio Raffo a Icaro o della giovinezza)
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