Per camminare rapidi sulle acque, fin dalle prime pagine, intende trovare le parole esatte per dire addio al secolo appena trascorso e alla tanta sua poesia che ha intravisto esclusivamente nel negativo della parola e nell’agonia di ogni significato la possibilità della propria esistenza. Al lettore - e forse ancor di più al lettore futuro - saranno date le condizioni per verificare quanto l’impeto di questi versi sia un segnale fondato e fecondo o sia una traccia perduta, un tentativo non sorretto da un’istanza storica comune (Tommaso Di Dio).
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