Libro di poesie – o di una unica poesia suddivisa per sequenze narrative – inconsueto direi quasi anomalo questo di Maurizio Clementi che pone molteplici interrogativi, la sua costruzione intellettuale impatta con tante certezze che spesso abbiamo sull’uso dello strumento poetico.
E chissà se Pompei dalla luna possa farci osservare la parte più oscura della nostra mente, perché solo da lì possono nascere elementi creativi talmente originali e innaturali da iniettare l’elemento poetico di suggestioni creative, fantastiche, come un poeta-Swift nella terra mai addomestica della poesia (Andrea Gibellini).
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