Le poesie di Doris Bellomusto rispondono appieno all’etimo dell’aggettivo che l’autrice sceglie per dare il nome a questa raccolta. “Nuda” è il femminile dell’aggettivo “nudo”. Ciò che andiamo leggendo è privo ornamenti, ma è ricco di immagini e accostamenti inconsueti come Kurt Cobain e una scacchiera.
L’io lirico risponde appieno al senso figurato della nudità di questi versi, perché sono versi schietti, semplici. Se ne avverte la purezza, suo malgrado (dalla prefazione di Ilaria Grasso)
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