La data di morte (Parigi, venerdì santo, 15 aprile 1938, a quarantasei anni), illuogo di nascita (Santiago De Chuco, 3.115 metri sulla cordigliera delle Ande, il sistema montuoso dell'America Meridionale lungo le coste del pacifico), la razza hispano-quequa, incrocio di origine azteca:sono particolari biografici significativi nel designare la personalità meticcia del peruviano César Vallejo ("Quel mio cuore gitano" ha scritto) e la sua poetica.
Affidata a versi quasi sempre immediatamente comprensibili, è animata da una tensione stilistica che ravviva la struttura tradizionale dei testi, ora in una antologia italiana Il monarca d'ossa (Giuliano Ladolfi Editore, pp 146, Eur. 15) a cura di Lucio Mariani, prefatore e traduttore di cui si intuisce la fervida simpatia per l'autore.
Vicino ai poveri, mai scade in volgari pauperismi ideologici, "vorrebbe bussare a ogni porta,/ e chiedere pezzetti di pan fresco a tutti./ E saccheggiare le vigne dei ricchi/ con le due mani sante/ che ad un colpo di luce/ volarono schiodate dalla Croce."
La sua laica religiosità della vita proclama senza remore "Amore, per il mondo sei un peccato!" perché "l'amore è un Cristo peccatore".
Enzo Golino
il Venerdì di Repubblica - Poesia

