Questo saggio offre un discernimento circa l’ideale politico di perfetta comunione (“koinonía”) proprio di Platone. Esso permette pure di dirimere il contrasto esistente tra il “divino Platone” esaltato dalla tradizione cristiana e il “Platone totalitario” stigmatizzato dal moderno pensiero democratico (cf. K. Popper).
Dopo una attenta e documentata rilettura dell’insieme del progetto politico platonico, si rileva la via senza uscita cui conduce lo scontro tra l’ideale sociale dell’Ateniese e il pensiero democratico contemporaneo.
La riflessione si apre però alla liberatrice proposta dalla Rivelazione cristiana e, ispirandosi anche ai Padri della Chiesa e alla Dottrina sociale cattolica, approda ad un’originale lettura ecclesiologica di Platone.
I primi capitoli constano della filosofia “indipendente” dal Cristianesimo, mentre l’ulteriore sviluppo attesta la luce arrecata dalla fede al pensare umano: è un esempio di quello che Giovanni Paolo II chiamava la “circolarità” tra fede e ragione, tra filosofia e teologia (cf. Fides et ratio, 73).
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