Poeta solitario e originale, Innokentij F. Annenskij (1856-1909) è entrato silenziosamente nella letteratura russa e in silenzio ne è uscito, ma la grande poesia nata dopo di lui, dall’Achmatova a Mandel’štam, da Pasternak fino a Brodskij si è nutrita, come egli aveva auspicato in una sua prosa, dell’humus della sua creazione. Ora Odisseo, ora Outis, questo fliegend Schiffahrer, ha navigato mari nebbiosi, incubi notturni, è disceso nell’Erebo del quotidiano, ma ogni volta che si è smarrito, che ha disperato, sempre ha trovato rifugio e speranza nel faro luminoso della sua poesia.
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