Un luogo geometrico e strano, dove però “la vita sembra svolgersi regolarmente”. I ritmi dell'università e delle feste, le storie più o meno comuni degli studenti, la sensazione di spostarsi entro i limiti di una piccola mappa. Poi accadono fatti straordinari, scompare una ragazza, viene avvistato un misterioso rapace azzurro, si attende l'arrivo di un grande personaggio. Frattura composta di un luogo si presenta così come un giallo esploso in frantumi, con echi da Twin Peaks, di cui è però possibile trovare la chiave, nascosta tra le pieghe di una prosa poetica.
Dopo Frattura composta di un luogo (Ladolfi 2019), l’autore riavvolge il nastro e ripercorre la stessa struttura (Il luogo - I nomi - Le voci) e lo stesso lasso di tempo, in cui è percepibile l’avvicendarsi delle stagioni. Stavolta però viene dato finalmente spazio alla ragazza scomparsa (e al suo nome) prima della sparizione, e questo potrà essere forse un avanzamento verso una qualche comprensione dell’accaduto. Nel frattempo, il luogo resta quello geometrico e misterioso del libro precedente, di una routine universitaria continuamente turbata e al tempo stesso incantata da insoliti avvenimenti, un rapace azzurro che “fa uno strano contrasto con il mondo di sotto”, un ospite in arrivo nel quale si ripongono confuse speranze.
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