Quando si abita poeticamente il mondo e non si è fatto l’errore di tagliare i ponti con l’infanzia, la realtà non è mai banale e può assumere pieghe incantate. Le mani pensano di provare a sfiorarsi, gli oggetti sanno andare a tempo di musica, le radici di un albero si prendono cura di un vagabondo, le tende di una caffetteria somigliano agli abiti di una diva ed “è inspiegabile come le persone vi passino accanto con noncuranza e senza notarne lo splendore”.
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