Quando mi capita di leggere le cose scritte da Vincenzo Arnone finisco in un modo o nell’altro per rammentarmi di tre figure che mi sono care: Leonardo Sciascia, Domenico Giuliotti e Don Lorenzo Milani: senza la testimonianza sofferta, senza la laicità coerente eppur tanto intrisa di valori dello spirito di Sciascia il nostro secolo XX non sarebbe quel che è; a Domenico Giuliotti, Arnone sembra rinviare non certo per il taglio così violento dello scrittore senese, ma per la sostanza di un discorso nel quale il vangelo è sempre presente al pari del lievito della parabola; infine leggo Arnone e penso a Milani e alle sue esperienze pastorali: due caratteri e due destini tanto differenti, eppure lo stesso rigore nel cercare il senso di una esperienza culturale (Franco Cardini).
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