Tutto può accadere, ma spesso ci si trova impreparati dinanzi al cambiamento. Ecco perché L’Appeso racconta il viaggio di una persona qualunque, a cui, strappate le certezze e le abitudini, si imbatte nel male del secolo: “il panico”, quello che ti rende fragile di fronte alle cose più banali, quello che ti appende per i piedi di fronte all’universo.

La protagonista racconta con coraggio ogni singola debolezza, che l’accompagnerà durante il percorso della guarigione, verso l’ingiustizia, verso la malattia, dalla presa di coscienza di dover abbandonare un luogo all’interno del quale non era più gradita, alle drammatiche conseguenze della scelta obbligata.

Nel suo viaggio verso qualcosa di completamente sconosciuto, imparerà a vedere, sentire, e pesare ogni singolo momento della propria esistenza; affronterà gli ostacoli che la vita le porrà dinanzi, nel ricordo di quanto di più caro si porterà nel cuore lungo il cammino. Attraverserà corridoi bui e minacciosi, che il tempo le restituirà come luoghi comuni di poca importanza; scoprirà quanto darsi il giusto tempo sia l’unico modo per affrontare la paura, quella che ti spinge a non sentirti più vivo.

Una nuova prospettiva libererà la protagonista dalla necessità di avere delle risposte, attraverso il rinnovamento di sé stessa, delle proprie idee, mettendosi in discussione e provando a guardare il passato con la certezza che non possa cambiare.