Nella linea una sola dimensione. Più di una le direzioni. Non troppe comunque e non abbastanza.
Quel che è sufficiente per sottrarre dal segno e aggiungere, quindi, quel vuoto che diventa oggetto. Concepibile, irrappresentabile. Così come il gesto che l’amante offre al tu, a me, al noi e a sé.
Vuoto nel segno e pieno, ingombro nella nuova dimensione, fuori dalla retta. Oltre la linea quindi il vuoto che prende direzione altra, non l’opposta.
Per offrire il miglior servizio possibile questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione si autorizza l’uso.
To offer the best possible service this site uses cookies. By continuing to browse, you authorize use.