Antonella Jacoli sceglie il fuoco, l’arché eracliteo, questo logos vivo, come immaginario simbolico di riferimento – il gallo rosso del titolo di questo suo nuovo libro – rappresentato in primis come motore di rovina e distruzione (e insieme tuttavia palingenesi necessaria) a materializzazione di un ordine naturale sovvertito che trova nella guerra la sua forma più degenere e assurda (dalla prefazione di Fabrizio Bregoli).
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