In versi brevi, frammentati, a cascata a volte, il silenzio, il rovescio della parola offerta al vivere e al futuro, nella poesia di Flora Restivo fa il suo giro e torna al suo capo, da dove un filo era partito dipanandosi in volute e curve e rettilinei pensati, in pensamenti tornati su se stessi.
In soluzione senza continuità il silenzio si connota del tempo in perdita, delle persone care non più vicine, delle voci di queste anime stampate dentro, in un cuneo d’amore interiore, nei gesti dimidiati dalle stagioni dei giorni delle ore, nelle immagini esterne che corrono e scorrono a richiamo e a saluto di un commiato indeformabile nella sua piega (dalla prefazione di Maria Lenti)
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