Nella parola creare, nel mio orecchio e nel mio animo sento anche il senso di crescere. Il creare è un seme, un frammento che si arricchisce di continue sovrapposizioni come un chicco di grano che nel suo processo di crescita diviene spiga. L’ispirazione e il canto sono le qualità finali di un poeta. L’ispirazione, come detto, è un input che dà un verso o un’idea ed è uno stato mentale molto speciale in cui si scrive una poesia.
Al sorriso dei tulipani, metafora che modula i movimenti di questa raccolta, si affida il dettato di ciò che compone l’indagine poetica di Emilio Paolo Taormina.
L'amore, la morte, la malinconia, la memoria, la musica, il consueto ascolto e l’immersione nelle cose della Natura, si dipanano accanto all’“angoscia di orologi” e al “silenzio d'alto mare”, nel transito che il Poeta compie ai bordi e al centro di sé, in una composizione inesauribile di parole e immagini, scintille di puro incanto e piccole rivelazioni.
È, questa, una Poesia che dice di gioie e mancanze, certezze e inquietudini, di un incanto nella vita per la Vita che perdura al di sotto della realtà percepita, come un’attesa di nuove meraviglie: tutto racchiuso nel misterioso sorriso dei tulipani (Alba Gnazi).
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