Come gli antichi avevano capito, noi umani possiamo esistere soltanto ai bordi tra l’essere e il nulla. Scappare, osservare, sorridere e cantare sono nostre possibilità. Così Matteo Cimenti segue la lunga e gloriosa tradizione dei cantori delle vicende umane. Usa le parole all’interno degli antichi schemi di morte e rinascita.
Ora che la lingua italiana è così diffusa e svalutata, forse solo nella poesia può indicarci un sentiero verso la verità. E, come è stato scritto, soltanto la verità può renderci liberi (Franco Fabbro).
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