La raccolta di Paolo Mazzocchini si presenta gravida di interrogativi sulla condizione umana, dilatati dalle allusioni letterarie di stampo classico: da Ovidio, a Properzio, a Saffo, a Omero, a Eraclito, in uno stile oraziano da satura lanx, scelta stilistica che permette al poeta di giocare su diversi registri, piegandoli a significati differenti: dal tragico, al comico, dal sublime al sermo merus.
La tradizione non è presente soltanto nei titoli, ma viene assimilata nella portata ironica, mai fine a se stessa o decostruttivista, ma nell’accezione profondamente umana di condivisione di una sofferenza causata dal grande mistero che avvolge l’esistente.
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