Una raccolta poetica è come un mazzo di fiori: arriva sempre gradita e nel momento opportuno, specie se ha il fascino e la luminosità delle cose belle.
Se a questo aggiungiamo l’impegno, la trasparenza e lo slancio con cui la Nostra ha inteso esporsi al vaglio dei lettori, allora perfino le pause dei segni d’interpunzione acquistano validità.
Sandali azzurri è un’opera prima, e, come ogni primo nato, risente di una lunga attesa, di mille premure, di consigli, incoraggiamenti, trepidazioni, senza che abbia perso, comunque, la naturalezza e la spontaneità di un parto.
Ogni pagina di questo libro è un palpito di vita, un improvviso risveglio d’amore, un tuffo nel passato e negli affetti più nobili e duraturi, una testimonianza di sé, potremmo dire, di una indiscussa femminilità che esplode in versi, in immagini, in riflessioni e stati d’animo capaci di offrire la chiave di lettura di quei momenti, di quelle situazioni, di quei personaggi ed eventi che più hanno fatto presa nella mente, nel cuore, nella sensibilità dell’Autrice (Gaetano Quinci).
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