Alla quattordicenne Carolina sembra insopportabile dover trascorrere le vacanze estive con zia Patrizia a Noreglia, località della costa ligure. Qui conosce invece un coetaneo affetto dalla malattia dell'invecchiamento precoce dal quale impara a considerare la realtà in modo più limpido. Ma ciò che la guida a capire sé stessa è soprattutto il diario scritto da zia Patrizia durante l'estate dei suoi sedici anni, nel 1978: leggendolo di nascosto, Carolina segue una storia di amicizia e amore che la affascina e che si intreccia con varie situazioni presenti. Una pagina aggiunta tanti anni dopo costituirà l'ultima illuminante sorpresa.
Due generazioni che appartengono a realtà diverse si confrontano sui sentimenti dell'adolescenza, in un romanzo in cui le nostalgie rientrano fra i motivi per cui la vita merita di essere vissuta.
Può un libro, nel 2017 (quasi 2018), interessare gli adolescenti parlando di un tempo passato che sembra preistoria per loro (la fine degli anni '70), essendo intriso di malinconia che andrebbe apprezzata come dono di felicità ed infine essere uno scritto che può diventare una vera coperta di Linus anche per gli over-45enni? Capita ben di rado ma con Preia Estella capita e val la pena ogni pagina.
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