Giocando a ribaltare i rapporti di corpo e spazio, interiorità e materia, vuoto e forme, il Surrealismo francese cerca di ridisegnare l’ontologia cognitiva ed esistenziale del soggetto. Il volumetto esplora una delle conseguenze di quella irrequietezza: la confluenza delle energie dell’io in una grafia non codificata, lo schiudersi del corpo tramite una scrittura fatta di segni “viventi”.
Il corpo si trasforma esprimendo un’istanza evolutiva: rinuncia alla propria rappresentazione e lascia defluire perciò le proprie potenzialità lungo linee che catturano e diffondono senso nello spazio, realizzando così una feconda intersezione di arte e scrittura.
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