«È una Milano fisicamente tangibile il fulcro attorno cui si impernia la «commedia umana» dell’opera della Menicanti […]. È Milano (dove l’ironia si rivela eticamente necessaria) […] il perno di una specifica geografia lirica ed esistenziale; Milano, cioè, come spazio di attingimento privilegiato, luogo di incessante inventio creativa; è Milano lo spazio morale della genesi della scrittura: altrove, per Daria Menicanti, non se ne potrebbe fare nulla…».
Matteo M. Vecchio, dall’Introduzione
«La Daria e Giulio frequentarono […] Banfi insieme a un’eletta schiera di intellettuali, poeti, scrittori, filosofi, pedagogisti, musicologi come Dino Formaggio, Remo Cantoni, Enzo Paci, Antonia Pozzi, Maria Corti, Vittorio Sereni, Giovanni Maria Bertin, Luigi Rognoni, per non fare qui che pochi, ma ben noti e qualificati, nomi di coloro che hanno variamente condiviso questa straordinaria, e veramente non comune, stagione culturale e civile, scaturita, più o meno direttamente, dal seno stesso dell’insegnamento del razionalismo critico banfiano connesso con l’impianto critico dei Principi di una teoria della ragione e dipanata nelle innovative lezioni degli anni Trenta…».
Fabio Minazzi, da De spiralibus
«Daria carissima,
[…] troppo forte è stata, è e sempre sarà la nostra amicizia...».
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