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Beck Marco
Marco Beck vive a Milano, dove è nato nel 1949. Laureato in Lettere Classiche con una tesi di letteratura latina, lavora da una quarantina d’anni nel campo dell’editoria libraria. Per quasi un ventennio (1976-1995) ha svolto il ruolo di redattore e poi coordinatore editoriale delle collane di classici della Mondadori («Meridiani», «Scrittori greci e latini» della Fondazione Lorenzo Valla, «Lo Specchio» ecc.; esperienza fondamentale, in quest’ambito, la sua stretta collaborazione con Giovanni Raboni per la traduzione e il commento dell’intera Ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, dal 1979 al 1993). È stato in seguito, fino all’inizio del 2005, dirigente responsabile del Settore Letterario delle Edizioni San Paolo, gestendo le linee di narrativa (in particolare i romanzi delle «Vele»), saggistica letteraria e poesia. Dal 2006 al 2012 ha diretto, presso le Edizioni O.G.E., le collane di narrativa «Oleandri» e «Ner-Oleandri». Attualmente freelance, collabora con varie case editrici e, per la critica letteraria, con «L’Osservatore Romano».
Come poeta, dopo l’esordio nel mondadoriano «Almanacco dello Specchio» n. 9, 1980 (con la suite Nel sole e nella tempesta, introduzione di Carlo Bo), ha pubblicato: Una via della croce (introduzione di Italo Alighiero Chiusano, 1989, 20092), E c’era la madre di Gesù (introduzione di Ferruccio Parazzoli, 1990), Sulla bocca e nel cuore. Quattordici stazioni di una “Via Christi” (prefazione di Pasquale Maffeo, 1996), Il pane sulle acque (2000, 20032), Un’eternità di passaggio (postfazione di Cesare Cavalleri, 2004), Fendenti di luce (postfazione di Giuliano Ladolfi, 2010). Finalista al «Pen Club» del 2001, ha ottenuto diversi premi, fra cui il «Camposampiero» del 1990, il «Libero de Libero» del 1995, il «Basilicata» del 2003 per la poesia religiosa. Sue liriche sono state ospitate dalle riviste «Resine», «Paragone», «Il Ragguaglio Librario», «Studi cattolici», «Feeria». Con rilevanti apporti è presente non solo nel corpus della Poesia religiosa italiana dalle origini al Novecento, a cura di Ferruccio Ulivi e Marta Savini (1994), ma anche in antologie “tematiche” curate da Giuliano Ladolfi (Così pregano i poeti, 2001), Luciano Luisi (In queste braccia. Versi per la madre, 2003), Raffaele Crovi (Parole di passo, 2003), Angelo Lacchini e Claudio Toscani (Regina poetarum. Poeti per Maria nel Novecento italiano, 2004), Pasquale Maffeo (Poeti cristiani del Novecento, 2006), Neria De Giovanni (Maria nella letteratura d’Italia, 2009). Contributi critici sul suo mondo poetico sono stati scritti da valenti studiosi quali Anna Bellio, Giuliano Ladolfi, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo.
A partire dalla Settimana Santa del 2005, ha coadiuvato Silvia Donadoni e Sergio Stefini, attori-registi della Compagnia Teatro Arcobaleno di Albizzate (Varese), che hanno più volte messo in scena, con larga partecipazione di pubblico, uno “spettacolo liturgico” fondato sulla recitazione di alcune “stazioni” tratte da Una via della croce, con intermezzi di musica sacra.
Occasionalmente, si è anche cimentato nella narrativa: co-vincitore di un concorso bandito da «Avvenire», ha visto un suo racconto, Satis est potuisse videri, incluso nell’antologia Racconta il tuo Dio, a cura di Fulvio Panzeri e Roberto Righetto (1993). In seguito, nel numero di dicembre 2001, il mensile «Fogli» ha riservato ampio spazio a un altro suo racconto, Natale in casa Arnolfini.
Nel 1984 ha curato Sulle tracce del Dio nascosto, una scelta di articoli sui rapporti tra fede e cultura pubblicati da Carlo Bo sul «Corriere della Sera». Ha tradotto e commentato, oltre a testi di J.W. Goethe, Arthur Rimbaud, Thomas Mann e Hans Küng (Essere cristiani, L’infallibilità, Venti tesi sull’essere cristiani), l’intera opera di Orazio: Odi ed Epodi (1989), Satire (1994, 20082), Epistole (1997). La sua traduzione degli Epodi è stata inglobata nell’Enciclopedia oraziana diretta da Scevola Mariotti per l’Istituto della Enciclopedia Italiana (1998). Un cospicuo nucleo di epigrammi del poeta ellenistico Leonida di Taranto, da lui tradotti e chiosati, è apparso nel 2009 con il titolo In terra e in mare (prefazione di Giuseppe Zanetto).
Sul mensile «Letture» ha pubblicato, per la serie dei “dossier” culturali, quattro saggi dedicati, rispettivamente, a Italo Alighiero Chiusano (2005), Mario Pomilio (2006), Ferruccio Ulivi (2007) e Luigi Santucci (2008). Di Santucci ha inoltre curato la pubblicazione di numerosi scritti inediti, ordinati e postillati nel volume I nidi delle cicogne (2011).
Come critico letterario ha fatto parte, dal 1996 al 1998, della giuria del premio di narrativa «Pirandello Opera Prima», ad Agrigento (presidente: Enzo Lauretta). A Siena, nel 1999, è stato co-fondatore del premio di poesia «Alessandro Tanzi», istituito in memoria di un suo fraterno amico e presieduto, fino alla vigilia della morte (2005), da Mario Luzi. Nel 2003 ha contribuito, entrando con Piero Lotito e Pasquale Maffeo nella giuria presieduta da Raffaele Nigro, alla fondazione del «PremiOpera Fantiano» per testi teatrali inediti, con svolgimento a Grottaglie (Taranto), su iniziativa del locale Teatro della Fede. Nell’estate dello stesso anno, e poi ancora nel 2005, ha affiancato il presidente Pasquale Maffeo nella commissione giudicatrice del premio di poesia «Gallanti», a Lido degli Estensi (Ferrara).
Soprattutto negli anni 2009-2012, è stato invitato a tenere conferenze e readings in varie città, fra cui Alba, Borgomanero, Firenze, Parma, Saronno. Nello stesso periodo, ha partecipato a convegni incentrati sui rapporti tra cristianesimo e letteratura, e promossi di volta in volta dall’Università Cattolica di Milano-Brescia, dalla Comunità di San Leolino (nel Chianti) e dall’Arcidiocesi di Firenze, dando successivamente alle stampe, nei relativi Atti, i propri interventi. In particolare, nel volume che raccoglie gli Atti del Convegno internazionale Gesù, nostro contemporaneo (2012), organizzato a Roma dalla CEI, nella sezione «Gesù e la letteratura contemporanea» figura il testo di una sua relazione intitolata Non all’unisono, ma in armonia.
Alla sua cristologia poetica il gesuita Ferdinando Castelli, redattore della rivista «La Civiltà Cattolica» per il settore letterario, ha dedicato un capitolo nell’ambito di un “canone” di scrittori italiani e stranieri, Gesù, insonnia del mondo (2013).
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