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Giuliana Rigamonti è nata a Sondrio, in Valtellina, dove risiede. Alla poesia si è accostata quasi per caso, per una necessità interiore di trovare una forma diversa per fissare appunti, commenti, ricordi di viaggi, incontri, letture, esperienze di vita, di studio, di lavoro.
Da allora sono impercettibilmente mutati anche i ritmi della sua vita: al dinamismo si alternano i tempi vuoti, è subentrata – dice – «una coscienza di attesa, un ascolto del silenzio che, amico di ciascuno di noi, non delude mai».
Temi ricorrenti, anzi privilegiati, nella sua poesia sono i luoghi, meglio, i due poli tra cui trascorre la sua esistenza, come riconosce lei stessa: «La Valtellina e un’isola del Mediterraneo dove passo le vacanze estive sono due poli agli estremi, ma simili per la crudezza del territorio e per la radicata dignità degli abitanti, e quindi non sono estranei alla mia esperienza poetica. Isola tra i monti la Valtellina, isola di mare Pantelleria, forse altro non sono che la speranza di oggi e la memoria remota che si affiancano nell’attuale esistenza: un viaggio verso una coscienza più profonda che sublima l’uomo, sempre e comunque segreto inno dell’universo».
Punto di riferimento insostituibile è però diventato negli ultimi decenni l’antico Egitto; e nella Valle del Nilo la Rigamonti effettua sopralluoghi e missioni che si imprimono, diventano parte del vissuto quotidiano, sostanziano il paziente lavoro di traslitterazione e traduzione. In qualità di egittologo professionista con specializzazione in filologia, si dedica infatti alla traduzione e interpretazione di stele e documenti letterari dell’Antico e Medio Regno; ne fanno fede le pubblicazioni con Marco Chioffi: Le stele di Iunu e Upemneferet, in «Ricerche di Egittologia e di Antichità Copte», Imola, La Mandragora, 2005; Un dispaccio da Mirgissa, 2005; Stele della IV Dinastia, 2005; I racconti di re Keope (Papiro Westcar), 2005; La stele di Gebel Barkal, 2007; Antologia della letteratura egizia del Medio Regno (3 voll., 2007, 2008, 2009 Torino, Ananke), testi entrati nelle biblioteche universitarie e nei musei di settore. Di recente è uscita una raccolta di traduzioni dell’Antico Regno: Màstabe, stele e iscrizioni rupestri egizie dell’Antico Regno (3 voll., 2011, 2012, 2013, Imola, La Mandragora. Il I volume di questa raccolta è risultato vincitore al Premio Internazionale – sez. saggistica – Ada Negri 2012) e Qubbet el-Hawa, la tomba rupestre di Ishemai, Imola, La Mandragora 2014.
La poesia comincia, invece, ad uscire in plaquette, in volumetti d’occasione (per le edizioni del Pulcinoelefante pubblica: Verde, 1998; Genesi, 1998; Colori, 1999; Le finestre di Chiloè, 2000; Girandola di prua, 2002; Risponderò per te, 2008; Parolepiombi, 2012; Prigioni, 2013), in raccolte (Cartoline postali, 1996; Transiti, 1997; Fogli di blues, 1998; Il sole di pietra, 1999) che hanno illustri prefatori, da Carlo Bo a Mario Luzi a Giuliano Gramigna; La settima onda, Milano 2003 le ha valso il Premio di poesia San Domenichino.
Nella collana di poesia della Libri Scheiwiller, allora diretta da Giovanni Raboni, esce L’acino della notte, 2006: la raccolta le vale, nel 2009, il Superpremio del Cinquantesimo San Domenichino, riservato ai poeti vincitori del Primo Premio delle ultime 25 edizioni.
OPERE DELL'AUTRICE PUBBLICATE PRESSO GIULIANO LADOLFI EDITORE
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