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Primi Anni Cinquanta del secolo scorso. Una casa nel vecchio centro storico di una città lombarda mai esplicitamente nominata (ma evidentemente Brescia); un negozio molto particolare, dove si vendevano articoli militari e si confezionavano divise per gli ufficiali; l’oratorio dei padri filippini della Pace, dove padre Giulio Bevilacqua, amico di Giovanni Battista Montini e futuro cardinale-parroco, teneva le sue lezioni ai giovani. Con una scrittura sobria e fresca, sul filo della memoria dell’infanzia e della prima adolescenza (una memoria prodigiosa per accuratezza di dettagli), l’autore fa rivivere la vita quotidiana della sua famiglia: le consuetudini, i “riti” familiari, le feste di Natale, le vacanze…
Scorrono nel testo le figure dei genitori, le vicende degli zii, le storie dei lavoranti nel negozio del padre, gli amici di scuola, i primi turbamenti sentimentali. È un diario di vita con l'occhio sempre rivolto alla casa del tempo perduto; una narrazione a volte molto personale, ma con vari riferimenti al contesto sociale e culturale di quegli anni: le dure contrapposizioni tra democristiani e comunisti, la guerra fredda, le canzoni della radio, la prima televisione, la nascita del Festival di Sanremo, il boom del cinema, la Mille Miglia…
Un piacevole amarcord col profumo degli Anni Cinquanta. La rievocazione del passato è accompagnata da alcuni “corsivi”, che riconsiderano i luoghi e i fatti di allora con gli occhi di oggi, lasciando trasparire in sottofondo la consapevole malinconia per la inesorabile azione del tempo.
«Da molto tempo non mi affaccio a una finestra come facevo allora. A una finestra, intendo dire, che guardi sulla strada, dove scorre la vita della città. Tutte le case che ho avuto, dopo la prima dell’infanzia e della giovinezza, guardavano su giardinetti interni, spazi di passaggio per le automobili, facciate di altre abitazioni. Solo quella mia prima casa aveva due finestre che davano direttamente sulla strada. A quelle finestre, da bambino, mi piaceva restare affacciato a lungo, come davanti a uno spettacolo coinvolgente, specialmente le mattine d’estate quando le scuole erano chiuse».
Recensioni:
Recensione su Il Giornale di Brescia - 07/12/2014
Testo della presentazione ufficiale a cura di Marco Beck
Recensione su Corriere della Sera - Brescia
Recensione su Avvenire - Agorà
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