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ImperfettaEllisseUn'antologia della produzione in lingua italiana di Prisca Agustoni, poetessa svizzera del Canton Ticino (ma dalle molte altre competenze linguistiche, come si vede dalle note biografiche). Una produzione di cui è difficile dare un'idea compiuta con i pochi testi qui estratti ma essenzialmente centrata da una parte sulla condizione femminile, quella personale ma anche quella storica (come nella raccolta Sorelle di fieno del 2002 in cui la Agustoni narra vita e silenzi delle ragazze italiane che all'inizio dello scorso secolo partivano dal Ticino per andare a fare le tessitrici nei conventi di suore tedesche oltre il san Gottardo, dove vigeva un sostanziale divieto di parlare la lingua madre).

Dall'altra l'elemento fondante, il leitmotiv, è la dimensione plurima del confine, del limite o dell'orizzonte: come frontiera, confinamento, barriera linguistica, sociale, morale, come porta, anche intima, interna, psichica, da attraversare, territorio di incontro e di reciprocità, come consegna all'Altro e spazio nel quale può avvenire una trasformazione, un'influenza, come - aggiungo - avviene tra osservato e osservatore nel principio di indeterminazione di Heisenberg.


 

blanqueDeDi Giulia Rusconi si parla in luoghi autorevoli. Nei Nuovi poeti italiani 6 dell'Einaudi, per esempio, Giovanna Rosadini, pur non includendola, la definisce "certamente promettente". E in effetti, I padri (Ladolfi 2012) hanno un'unità d'ispirazione difficile da trovare in un'opera prima, tanto che il libro ha vinto il primo premio Poesia Giovane 2011 di Fiume Veneto e alcuni testi, titolati L'altro padre e prefati da Anna Maria Carpi, sono inclusi nell’antologia La generazione entrante. Poeti nati negli anni Ottanta (Ladolfi Editore, 2011). La Carpi scrive anche la prefazione all'opera prima di Rusconi, riconoscendone un umore di fondo di "forte straniamento verso il grottesco", ma anche uno spaesamento che chiede accoglienza, a partire dall'esergo "Eloi, Eloi, lemà sabactàni?" (Padre mio, Padre mio, perché mi hai abbandonato?).


da: La Provincia Pavese, 7 agosto 2013


ProvPavIL LIBRO DELL’ESTATE

Gli “angeli oscuri” che ci proteggono

Così Bianca Garavelli parla della sua raccolta di racconti

PAVIA. La raccolta di racconti “L’oscurità degli angeli”, della vigevanese Bianca Garavelli, edito da Ladolfi (100 pagine, 10 euro) è finalista al premio “Città di Fabriano” insieme ad Angelo Ferracuti (“Il costo della vita. Storia di una tragedia operaia”) e Gian Mario Villalta (“Alla fine di un´infanzia felice”). “L’oscurità degli angeli” sembra un po’ un ossimoro. «Esatto - spiega la scrittrice- . Ho voluto accostare questi termini, “angeli” e “oscurità”, all’apparenza contrapposti, per sottolineare come in realtà gli angeli non siano delle presenze così astratte e lontane da noi, come spesso li immaginiamo, idealizzandoli. Io credo che gli angeli siano al contrario delle presenze molto concrete che vivono con noi, accanto a noi.


logoavvenireA pochi mesi dalla pubblicazione del thriller storico «Le terzine perdute di Dante», Bianca Garavelli raccoglie in «L’oscurità degli angeli» (Giuliano Ladolfi Editore, pagine 102, euro 10) nove racconti che ben rappresentano il suo percorso di narratrice colta e raffinata.

Del resto, a tenere a battesimo la giovane autrice era stata una lettrice esigentissima come Maria Corti, che nel 1990 era stata la madrina di “L’amico di Arianna”, la sorprendente novella fantastica che adesso figura in apertura al volume.


Letture
a cura di Luigia Sorrentino

RaiNews24PoesiaIn Prisca Agustoni la poesia nasce come atto d’ascolto interiore, o meglio, come risultato di un movimento di attenzione, come se questa capacità scaturisse da un organo nascosto.

Si tratta di uno stato d’allerta, nel quale sia la sensibilità che la riflessione partecipano per catturare i minimi particolari che poi saranno trasfigurati in immagini, silenzi, suoni. Inizialmente, la poesia nasce da una domanda rimasta aperta, come un vettore che circola in aria senza trovare mai riposo.

La riflessione interviene appunto per dare parole essenziali e precise a questo vano aperto nella sensibilità.


SchoepflinSuGaravelliFullBianca Garavelli ha innegabilmente una bella scrittura, fluida, veloce, e nello stesso tempo accurata: anche l'ultimo suo libro L'oscurità degli angeli. Racconti (Ladolfi Editore, pp. 102, euro 10) lo testimonia appieno.

Critico letterario del quotidiano «Avvenire», la Garavelli è autrice di numerosi romanzi, tra cui Le terzine perdute di Dante, un thriller che ha avuto ampia fortuna, incentrato sulla figura dell'Alighieri, del quale è profonda conoscitrice, avendo tra l'altro curato un Commento alla Divina Commedia.

Nell'Oscurità degli angeli la scrittrice di Vigevano presenta nove racconti, di cui uno lungo e tutti gli altri brevissimi. Con queste storie ella vuole indagare le ragioni segrete che stanno dietro la vita umana, che non è mai come appare, ma è decisamente più complessa e misteriosa.


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