- Visite: 1293
Annalisa Macchia su IL BRACCIALETTO DI TOLEDO
Per capire bene il significato di questo lungo racconto di Michele Brancale non si possono ignorare le numerose raccolte poetiche che lo precedono: La fontana d’acciaio (Polistampa 2007); I salmi metropolitani (Edizioni del Leone, 2009); La perla di Lolek (Giuliano Ladolfi, 2011) e il recente A regime di brezza mite (Associazione Culturale LucaniArt, 2012)
In ognuna ho respirato ossigeno puro, come se leggendo mi si fossero aperti davanti in tutta la loro chiarezza orizzonti troppo spesso sommersi o nascosti dalle nebbie delle indifferenze e dell’abitudine. Quasi la società in cui viviamo ci avesse posato le mani sugli occhi e contemporaneamente avesse alzato al massimo il volume del chiasso che quotidianamente ci frastorna, soffocando così altre visioni, altri suoni, altre voci.
La scrittura poetica di Michele ce li restituisce. È un viaggio all’interno dell’uomo, dei suoi valori, dei luoghi che abita, con un’attenzione particolare nei confronti degli ultimi, i più scomodi, i più ignorati dalla società; perché considerarli maggiormente creerebbe disturbo.